L’Opificio delle Acque è un luogo attivo realizzato per raccogliere, conservare e divulgare le testimonianze della storia e dell’attualità.
L’edificio ove ha sede l’OPIFICIO DELLE ACQUE fu denominato fin dalle origini Opificio della Grada poiché costruito vicino al punto d’ingresso del Canale di Reno in città, difeso da una grata in ferro tuttora visibile all’esterno delle mura nel tratto lungo viale Vicini.
L’opificio idraulico, costruito nel 1681-83 come Conceria da pelli o Pellacaneria, ha consentito di governare per secoli il flusso dell’acqua del canale per distribuirla alle diverse attività produttive, industriali, artigianali ed agricole, preservando la città dagli allagamenti tramite un fitto reticolo di condotti, ideato fin dal XII secolo e mantenuto per secoli fino ad oggi.
I tre Consorzi che gestiscono il sistema idraulico artificiale bolognese (Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno, Consorzio della Chiusa di San Ruffillo e del Canale di Savena, Consorzio degli Interessati nelle acque del Canale di Savena in Bologna) hanno la loro sede nell’ex opificio e dal 2019 si riconoscono nella comune denominazione Canali di Bologna, scelta per semplificare la comunicazione.
L’Opificio delle Acque – Centro didattico documentale situato al piano terra dell’edificio, ristrutturato fra il 2018-2020 su progetto dell’arch. Francisco Giordano, si propone di approfondire tramite molteplici attività culturali il legame secolare tra lo sviluppo urbano di Bologna e il mantenimento delle antiche strutture idrauliche, che tuttora garantiscono il buon funzionamento del reticolo, oggi in gran parte nascosto alla vista. Un legame che conserva la sua attualità in conseguenza della necessità di una corretta gestione della risorsa acqua, in previsione dell’incalzante cambiamento climatico, al fine di mantenere l’equilibrio idrogeologico – ambientale del territorio bolognese.
La sede di Canali di Bologna e dell’ Archivio storico consorziale è stata denominata Opificio delle Acque, in virtù delle sue origini e delle successive utilizzazioni (conceria, molino da grano, pila da riso, centrale idroelettrica). Un luogo oggi destinato ad iniziative culturali, espositive e didattiche, dedicate alla conoscenza di temi pertinenti alla storia e all’attualità di Bologna Città d’Acque, e più in generale alle diverse tipologie di manufatti idraulici esistenti nel territorio metropolitano e regionale, nonché alle molteplici possibilità di considerare la presenza l’acqua come bene comune e di preservare le antiche strutture come patrimonio culturale della città.